Oggi vi parlo di uno di quei personaggi che la comunità autistica riconosce come una buona rappresentazione anche se non è ufficialmente confermato come autistico: Abed Nadir della sitcom Community, interpretato da Danny Pudi.
Il protagonista assoluto della serie è Jeff Winger, un uomo che ha esercitato la carriera di avvocato per anni con una licenza falsa, un volta scoperto, viene spedito al Greendale Community College per prendere una licenza vera. Il preside di questo posto è eccentrico come tutti quelli che lo frequentano è Craig Palton, che ha una evidente cotta per Jeff ed è un uomo che vuole darsi un sacco di arie nonostante l’istituto che dirige non possa oggettivamente essere preso sul serio da nessuno. Jeff è un uomo molto carismatico e piacente, il tipico personaggio che non perde mai fiducia in sè e vanitoso, ma che, in realtà, risulta comico come tutti gli altri. Jeff ha un rapporto conflittuale e una forte tensione sessuale con Britta Perry, una donna femminista e attivista accanita che spesso viene tacciata di non sapersi divertire proprio da Jeff, che le provoca continuamente.
Il nostro Abed, un ragazzo di origini palestinesi, fa parte del gruppo di studio di Britta insieme a Troy, il suo migliore amico, Shirley, una madre di famiglia, Pierce, un anziano imprenditore che entra subito in competizione con Jeff perchè pensa di essere ancora aitante come lui, e Annie, una ragazza che sogna di fare la giornalista ed è molto insicura perchè è sempre stata ignorata da tutti.
Appena vede Abed, Jeff gli chiede in modo ironico se “Ha la Sindrome di Asperger” e Abed lo guarda senza capire a cosa si sta riferendo il nuovo arrivato, ma i suoi amici lo dissuadono subito redarguendo Jeff di non etichettare l’eccentricità di Abed in quel modo. In un altro contesto mi sarei quasi offesa davanti a un’affermazione del genere, ma questa sitcom non è assolutamente fatta per essere presa sul serio, quindi non c’è nulla da indignarsi anche se Jeff lo dice per prenderlo in giro.
Abed, come Sheldon e Beth Harmon, rientra tra quei personaggi definiti autistic coded. il termine ” coded” ha un significato ben preciso e molto spesso è associato a personaggi che potrebbero rientrare nella Comunità Queer per caratteristiche più o meno stereotipate ma non vengono mai confermati come tali. Io non me ne intendo di cinema anche se ho fatto molte ricerche per approfondire e comprendere a pieno questo concetto, quindi chiedo una mano ad altri blogger che parlano di cinema, come Il blog di Tony, per eventuali correzioni.
Io sono molto scettica ad affermare che Abed sia semplicemente coded e non ufficialmente autistico, solo perchè non ha una diagnosi ufficiale ed è inserito in un contesto in cui tutti i personaggi sono eccentrici allo stesso modo, perchè le sue caratteristiche sono piuttosto evidenti. La più palese è il fatto che parli solo ed esclusivamente per citazioni cinematografiche, che gli servono per comprendere il mondo, oltre al fatto che il suo interesse speciale è proprio il cinema e realizza video amatoriali improvvisandosi regista. Il padre ha un negozio di falafel e vorrebbe che il figlio lavorasse là, ma Abed non ne ha la minima intenzione. Un momento molto commovente che riguarda proprio Abed e il padre è un episodio in cui lui coinvolge i suoi amici nella realizzazione della sua prima ripresa amatoriale come regista per mostrare al padre la sua passione e fare in modo che non lo ostacoli: in questa ripresa, Britta e Jeff interpretano i suoi genitori e Troy lui, Jeff e Britta litigano a causa di comportamenti di Troy e Britta se ne va, abbandonando Troy e Jeff, esattamente come ha fatto la madre di Abed. Questo video è il modo in cui Abed vuole far capire al padre che pensa di essere responsabile per quell’abbandono e il padre lo rassicura con non è successo a causa sua.
In un altro episodio, Abed viene coinvolto in un esperimento di resistenza in cui devono testare dopo quanto tempo perdi la pazienza e rinunci, con lui c’è anche Troy, che resiste pochissimo. Paradossalmente è Abed che alla fine snerva le persone che lo avevano coinvolto nell’esperimento perchè, riesce a non muovere un muscolo per ore – letteralmente – mentre, intorno a lui tutti cedono uno dopo l’altro. Ha preso alla lettera la richiesta. Mi ha fatto molto ridere perchè, probabilmente, pure io avrei interpretato una cosa del genere alla lettera, visto che mi capita spesso con comandi non proprio chiarissimi.
Abed usa il cinema per comprendere il mondo e, a volte, coinvolge dei compagni di scuola nelle riprese per far interpretare loro i membri del gruppo di studio come forma di analisi dei loro comportamenti e delle interazioni tra loro per capire meglio questo aspetto che per lui è assai complesso. Queste riprese assumono un significato quasi profetico nel gruppo perchè gli script pensati da Abed si realizzano per davvero durante le riunioni di questo bislacco gruppo. Questo accade perchè, in realtà, Abed ha imparato a capire perfettamente le dinamiche di quel gruppo e i rapporti tra loro, nonostante sembrasse sempre distaccato e sempre pronto a usare citazioni cinematografiche anche in momenti in cui non dovrebbe. Ho adorato l’ironia di questo episodio perchè la convinzione comune è che le persone autistiche non capiscano mai le dinamiche sociali e i loro pattern, ma non è del tutto vero: è certamente faticoso interpretare una comunicazione fatta di sotto intesi e un non verbale quasi mai automaticamente comprensibile anche per gli stessi neurotipici, ma, per esempio, io sono in grado di comprendere certi pattern che si ripetono quasi sempre identiche pur dovendo rifletterci il giorno seguente molto spesso. Infatti spesso la mia migliore amica mi ringrazia per le spiegazioni che le dò e per la loro accuratezza e aderenza alla realtà. All’interno dell’episodio la cosa è talmente portata all’estremo che, addirittura, Shirley chiede ad Abed se farà incontri strani durante la festa di Halloween di quella sera e lui risponde che incontrerà un uomo lupo. Alla festa, Shirley si ritrova davvero inseguita da un uomo con un costume da licantropo.
Troy, migliore amico di Abed, dovrebbe essere colui che lo guida nella comprensione delle dinamiche sociali e dei comportamenti da assumere, ma spesso combina più disastri della persona che dovrebbe aiutare perchè spesso è impulsivo. Infatti Troy potrebbe essere una rappresentazione dell’ADHD: è un ex quarterback che vorrebbe tornare popolare ma si fa consigliare dalla persona meno indicata, ovvero Pierce. Alla fine di ogni episodio Troy e Abed sono sempre insieme e fanno cose completamente senza senso, dimostrando quanto affidarsi a Troy per comprendere le persone sia un azzardo per Abed.
Ho altre cinque stagioni da guardare e lo farò, perchè la serie è perfetta come intrattenimento per staccare la spina. L’unica cosa che mi davvero urtato è stata la decisione di Netflix di togliere la sitcom dal catalogo mentre la stavo ancora guardando, quindi mi è toccato cercala su altri siti e con il doppiaggio italiano, quando l’avevo iniziata in lingua originale. Davvero ha così poco share nel 2024? Perchè Netflix l’ha tolta per questo motivo. Vabbè.
Un altro personaggio che ha aiutato molte persone autistiche a cercare la diagnosi è Max Braverman della serie Parentwood, che è difficilmente reperibile come Everything’s gonna be ok, ma vedrò come fare a recuperarla per darvi la mia opinione in merito.
Vi aspetto nei commenti come sempre,
Alla prossima,
Cate Lucinda Vagni
Non lo conosco, di solito non guardo serie tv non animate.
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Capisco
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A proposito di serie animate con personaggi autistici ( ufficiali e non), hai mai visto Daria? Anche questo personaggi è uno dei più citati quando si parla di personaggi “autistic coded ” ma io non l’ho mai vista e secondo me è complicata da trovare, come le altre.
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Conosco il personaggio, ma non ho seguito la serie, in quanto non è stata capace di prendermi. Ma sono passati tanti anni, potrei darle una seconda possibilità.
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Capisco. Io intanto provo a guardare alcuni spezzoni su YouTube poi provo a cercarla da qualche parte.
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Community è fantastica!!!! Qualche mese fa avevano iniziato a pubblicare gli episodi su Youtube, ma poi si sono interrotti (peccato)…spero che tu riesca a recuperarla, merita davvero (soprattutto le stagioni 2 e 3)!
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Sì la continuerò di sicuro perché mi ha fatto morire dal ridere diverse volte. Mi ha fatto innervosire parecchio dover passare dal doppiaggio originale a quello italiano da un momento all’altro perché Netflix l’ha eliminata dal catalogo a fine aprile ma vabbè.
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