Crescita e cambiamenti ( recensione SPOILER Atypical seconda stagione)

Nella mia lentezza galattica a guardare serie TV sono riuscita a terminare anche la seconda stagione proprio in concomitanza con l’uscita della quarta e ultima del 9 luglio 2021. Ce la facciamo piano piano eh 😉

La prima stagione si era conclusa con il trasferimento di Casey alla Clayton grazie ai suoi eccellenti risultati nella corsa, con la scoperta della tresca di Elsa con il barista e con la fine della storia tra Paige e Sam, che da relazione fissa diventa prima una relazione aperta poi viene definitivamente chiusa.

Locandina della seconda stagione

In questa stagione Sam cerca gradualmente di guadagnare la sua indipendenza.

Nei primi episodi si parla di soldi e della loro gestione e questo argomento è molto delicato e complesso. Mi sono rivista molto nelle difficoltà di Sam: la difficoltà delle persone autistiche nella gestione del denaro deriva da una mancata percezione del suo valore essendo un concetto astratto. Io, in più, faccio fatica a fare calcoli, anche semplici, a mente e a contare le monete anche per via della discalculia e della disprassia. Sam userà gli assegni della banca per non dover gestire il denaro fisico. In questi casi una grande mano la danno le carte di credito prepagate che puoi usare anche contactless senza dover contare le monete una alla volta. Sembra niente, ma in realtà è un’innovazione che può aiutare tanta gente che, anche se non è neurodivergente, magari è ansiosa o comunque ha difficoltà motorie.

Zahid si riconferma un gran personaggio e uno dei migliori, anche se, purtroppo succede un fatto che non mi è piaciuto per niente: fa uso di marijuana e rischia di perdere il posto di lavoro se non fosse per Sam che prende le sue difese e dice che in realtà è sua. Il datore di lavoro si scusa e non licenzia Zahid. E’ un tema che, se davvero volevano introdurlo, sarebbe stato meglio trattarlo con meno superficialità: può darsi che in certe situazioni sia prescritta per uso medico per tenere sotto controllo il paziente, non solo se autistico, ma in generale se presenta diagnosi cliniche dalle quali in determinati casi scaturiscono crisi che rappresentano un pericolo per la sua incolumità e quella degli altri, il punto è che qui, palesemente, non era quello l’utilizzo suggerito e il messaggio che può arrivare rischia di entrare in contrasto con quelli presentati, in linea di massima positivi. In quella puntata Sam stava cercando di imparare a mentire quindi la battuta era contestualizzata ma comunque mi è risultata sgradevole. Zahid resta in ogni caso la spalla della quale Sam ha bisogno per comprendere il mondo, però questa scelta è stata piuttosto infelice secondo me.

Alla nuova scuola, Casey sperimenta l’isolamento e il nome della precedente scuola diventerà il suo soprannome come se fosse una vergogna provenire da una scuola meno prestigiosa. Conoscerà Nate e Izzy con i quali legherà con molta fatica. Sarà Izzy a deriderla chiamandola con il nome della vecchia scuola e subito diventeranno rivali per poi avvicinarsi durante una punizione. Il loro rapporto è destinato a dare un certo tipo di rappresentazione e sarà chiaro soprattutto verso gli ultimi episodi. Evan si riconferma un ragazzo premuroso ma subirà il comportamento un po’ meschino di Casey durante una cena con tutti i ragazzi della Clayton: lo deriderà per la scuola che frequenta, ancor più di “basso livello” rispetto a quella dalla quale proviene lei. Casey vuole a tutti i costi essere accettata ed è palese ma la battuta infelice che rivolge al fidanzato mi ha dato molto fastidio. Per come ci è stata introdotta Izzy, per adesso non provo molta simpatia nei suoi confronti e fatico ad accettare l’evoluzione del rapporto delle due ragazze se paragonato a Evan che è di gran lunga più rispettoso e amorevole.

Dopo il divieto di continuare le sedute da Julia, la famiglia deve trovare una soluzione e Sam prenderà parte al gruppo di supporto per persone autistiche della scuola. Mi è piaciuta l’idea anche per mostrare quanta eterogeneità è presente all’interno dello Spettro: ognuno di questi ragazzi, pur avendo difficoltà abbastanza simili, ha un carattere proprio e aspirazioni per il futuro quanto mai variegate. Il modo di parlare di Sam, tra l’altro, confonde anche questi ragazzi molto spesso. Grazie a questo gruppo, Sam capirà di voler andare al College anche se aveva sempre escluso questa opzione soprattutto perché influenzato dalle preoccupazioni della madre.

Zahid, per abituarlo a dormire fuori casa, lo invita da lui ma la serata non va come dove perché Sam non riesce a prendere sonno per i troppi rumori e decide di tornare a casa propria. Essendo notte fonda, un poliziotto lo ferma e gli chiede cosa stia facendo in giro ma lui non è in grado di rispondere perché è nel mezzo di uno shutdown e riesce solo a ripetere i nomi dei pinguini. Il poliziotto, non conoscendo l’Autismo, lo crede drogato e lo conduce in caserma con Zahid che era uscito a cercarlo e stava rispondendo al poliziotto al posto del protagonista per aiutarlo. Di effettivi casi di cronaca in cui meltdown e shutdown sono presi per altro e la persona autistica finisce in carcere per via dell’ignoranza della polizia c’è riscontro reale soprattutto in America, in Italia, invece, spesso si opta per TSO che viola i diritti della persona autistica in quanto, anche se i meltdown possono renderla pericolosa per gli altri, non ferisce intenzionalmente. A seguito di questo malinteso, Elsa e Doug decidono di sensibilizzare il corpo di Polizia per evitare che risucceda facendosi aiutare da Megan, assistente sociale e madre di una ragazza autistica che frequenta il gruppo di supporto di Sam. Anche questa scelta, come quella del gruppo di supporto frequentato da Sam, l’ho trovata pregevole e fondamentale per una serie che ha come tematica principale l’Autismo.

Paige si dimostra assai gelosa di Sam nonostante lo abbia lasciato quando scopre che si nasconde nell’aula di arte e si bacia con Bailey, una ragazza con uno stile molto dark che consola Sam dopo che il suo cellulare è stato distrutto da uno dei bulli. La loro relazione non è semplice e Sam capisce di amarla dopo aver compiuto varie azioni “folli” come tuffarsi in piscina per riprendere il braccialetto che le aveva regalato e aveva perso e leggere il discorso del diploma al posto suo dato che lei ha perso la voce gridando contro i bulli che lo avevano riempito di insulti sull’annuario portandolo ad avere una crisi. Si potrebbe quasi dire che Paige ha comportamenti molto sopra le righe ma si vede che tiene a Sam nonostante tutto. Incrociamo le dita per loro.

Ho già iniziato la penultima stagione, ovviamente anche questa avrà la sua recensione dedicata.

Se qualcuno vuole dare la sua opinione su questa stagione, i commenti sono sempre aperti.

A presto,

Cate L. Vagni

8 pensieri su “Crescita e cambiamenti ( recensione SPOILER Atypical seconda stagione)

  1. Il denaro del futuro sarà sempre più digitale e per fortuna tu hai difficoltà solo con le monetine. Come ben sai, per 2 anni della mia vita ho lavorato come commessa in un’edicola e avevo spesso a che fare con delle persone anziane. Siccome tanti di loro avevano la vista diminuita a causa della vecchiaia e siccome spesso uscivano senza occhiali, versavano i loro spicci sul bancone o in alternativa nel palmo della loro mano e chiedevano a me di contarli. Una volta separati dal cumolo ovviamente non li riponevo subito in cassa, ma li mettevo sul bancone e li ricontavo insieme al cliente, che così, vedendo solo poche monetine, poteva fare un veloce riscontro.
    Purtroppo ad oggi molti negozi non accettano i pagamenti elettronici per le transazioni inferiori ai 10 euro a causa delle tasse di commissione, quindi ritengo che questo possa essere un consiglio pratico nel caso tu avessi a che fare con un buon quantitativo di spiccioli. Poi relax: l’importante è non confondere 1 o 2 euro, che sono i pezzi più grossi… se sbagli di qualche centesimo non finirai in bancarotta 🙂

    Piace a 1 persona

    • Sì infatti certi accorgimenti sono di aiuto anche per chi non è neurodivergente. Questo delle monetine è solo un piccolo esempio, ma ce ne sono sicuramente di più eclatanti. Il punto è che parecchie persone ancora non lo capiscono e sottovalutano la questione

      Piace a 1 persona

  2. Ora che mi ci fai ragionare effettivamente il tema delle droghe leggere sul posto di lavoro è stato preso molto alla leggera e per nulla sviluppato… concordo con te! Sarà per il fatto che in molte parti del mondo la marjuana è diventata legale? Esistono 2 utilizzi… utilizzo a scopo medico (e quindi curativo) e su questo c’è poco da obiettare e lo scopo ludico ossia fumarsi una canna solo per rilassarsi (e su questo la società è ancora molto divisa).

    Piace a 1 persona

    • Sì infatti io facevo riferimento proprio a questo. L’hanno buttata troppo in cacciara in quell’episodio solo perché Sam doveva imparare a mentire. Sarebbe stato meglio riprendere l’argomento e approfondirlo dato che Zahid la consuma continuamente anche dopo aver rischiato il licenziamento

      Piace a 1 persona

  3. Infine per il discorso del meltdown/shutdown e le forze dell’ordine la linea è sottile… un poliziotto non formato non riesce a distinguere questi attacchi da una persona in preda a droghe pesanti o ad allucinazioni. Capisco che è loro compito fermare la persona in questione per il bene della comunità e per il bene stesso della persona, che potrebbe involontariamente farsi del male… si tratta comunque di stati di alterazione. Il fatto che durante un meltdown o shutdown la persona non parta con l’intento di fare del male, non significa che potrebbe potenzialmente non farlo. Se scrivo ciò non è per sminuire assolutamente la questione, ma anzi, essendo una persona talvolta in preda alla rabbia, mi auguro che semmai un giorno dovessi perdere il controllo di me, ci sia qualcuno in grado di fermarmi. Quindi secondo me non è sbagliato che avvenga un intervento, ma quello che deve variare è l’intensità dell’intervento. Non è possibile che i ragazzi (soprattutto in America) vengano uccisi e neanche il TSO è la pratica corretta, ma certamente un affiancamento psicoterapeutico sarebbe ottimale per chi non è già seguito.

    Piace a 1 persona

    • Sui metodi scelti per affrontare la questione c’è molto da dire sia in America che qui da noi. Un ragazzo autisco che seguo su Tik Tok ne ha raccontate diverse di storie di persone autische che sono state sottoposte a TSO e poi rinchiusa in strutture perché non verbali e quindi impossibilitate a difendersi da sole. Io sono rimasta shockata davanti a questi racconti. Queste persone vanno aiutate senza aggredirle perché in quel momento non ti possono rispondere nemmeno se volessero ma sanno cosa sta succedendo intorno a loro. Il suggerimento della serie mi è piaciuto molto ma non so quanto è applicabile nella realtà purtroppo

      "Mi piace"

      • ma queste persone autistiche non verbali saranno state seguite da qualche psicoterapeuta immagino. E avranno dei caregiver (familiari o tutori legali), che se ne occupano no? Una volta che si rendono conto che la persona è tornata tranquilla, che non è sotto effetto di droghe, che non è armata, che non è pericolosa, non credo che sia impossibile rintracciare il centro che l’ha in cura. So che il TSO obbligatorio scatta solo in determinate condizioni di estrema vulnerabilità della persona, non è così facile ottenerlo… scusa se ti faccio tutte queste domande, ma questo argomento è di una gravità inaudita e ho paura che alla base ci sia un preconcetto o addirittura una discriminazione

        Piace a 1 persona

        • Dovrebbero tecnicamente ma non so perché comunque l’esito è sempre quello. Ne ho sentite molte di storie così da questo ragazzo. Purtroppo per vari motivi se la persona è non verbale è più facile che chi dovrebbe prendersi cura di lei alla fine la lasci in queste strutture dove in realtà non aiutano ma la persona è trattata da malata anche se di fatto non lo è pur avendo anche compromissioni e disabilità cognitiva

          Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Anna Frati Cancella risposta