Delusa, ma non sorpresa ( Re delle Cicatrici, Grishaverse #6, Leigh Bardugo)

Il titolo dell’articolo è molto autoesplicatvo, direi, ma ci tengo comunque a scrivere questa recensione sapendo cosa succederà con il volume successivo, ovvero che assisteremo al declino lento e inesorabile del mio personaggio preferito di questa serie, che comincia proprio questo volume.

Per smorzare i toni, vi lascio la versione anime di Nikolai direttamente dalla mia ultima scoperta: Princess Bibliophile. Lui è il Principe Christopher. Non so voi, ma appena l’ho visto ho subito pensato che fossero quasi identici.

Parliamo di lui, il primo volume della dilogia che ha deluso tutti i fan del Grishaverse – e di Nikolai, visto che il protagonista principale sarebbe dovuto essere lui -: Re delle Cicatrici.

Leigh Bardugo, Re delle Cicatrici, Grishaverse #6, Mondadori, 2022

Questa dilogia ha delle copertine magnifiche, non le merita.

Nikolai Lantsov ci era stato presentato, con la sua identità fittizia del corsaro Sturmhond, nel secondo volume della saga principale e nel terzo era stato maledetto dall’Oscuro per averlo tradito schierandosi con Alina.

Zoya Nazyalensky era una sorta di rivale per Alina dato che aveva attirato l’attenzione di Mal ed era una delle favorite dell’Oscuro prima che i poteri di Alina venissero fuori. L’Oscuro distruggerà il suo villaggio natale, uccidendo la sua famiglia, per ripicca per il suo tradimento.

I due si trovano vicini perchè Nikolai è diventato Re di Ravka e Zoya è la Comandante dell’esercito. Nikolai è il Re delle Cicatrici del titolo: la maledizione lo dilania e lo consuma lentamente. lui, di solito sagace e dalla mente abbastanza calcolatrice, non riesce più a ragionare lucidamente. Per fortuna almeno il piglio ironico gli rimane e in certi momenti si fa sentire. Zoya cerca di aiutarlo a tenere a bada questo mostro tenendolo incatenato. Nikolai sdrammatizza, Zoya cerca di mantenere la serietà e risponde per le rime al suo Re. I due scopriranno che esiste un gruppo di fanatici che venera la persona che ha rovinato la vita a tutti loro, ovvero l’Oscuro o Senza Stelle, che loro vogliono santificare nonostante i crimini compiuti. Uno di loro, Yuri, seguirà il Re e la Comandante mentre si dirigono verso la Faglia per trovare la soluzione al maleficio di Nilkolai. Zoya vorrebbe che Nikolai prendesse più sul serio l’importanza di scegliere una consorte e gli propone una principessa di Shu Han, Nazione ispirata alla Cina, amata dal popolo esattamente come lui: Ehri, Parlando di Alina, sono rimasta perplessa nel leggere che Nikolai afferma che, quando le ha chiesto la mano stesse cercando un’amica e non un’alleata politica. La frase mi suona strana proprio perchè, per come ci viene presentato, Nikolaii\ Sturmhond è uno che sa cosa gli conviene fare e lo dice lui stesso che lavora per il maggior acquirente e non è fedele a nessuno, per questo alla fine del terzo tradisce l’Oscuro. Sì, magari voleva effettivamente qualcuno che lo capisse essendo un figlio bastardo del Re che la gente non vede molto di buon occhio, ma ci credo poco che la sua non sia stata una mossa calcolata proprio con quello scopo. Non so….

Il terzo punto di vista è di Nina e riprende da dove si era concluso il Regno Corrotto con una missione da compiere a Fjerda, terra natale di Matthias, dove le donne sono solo casalinghe e gli uomini sono soldati addestrasti per cacciare le Grisha. In più, c’è una guerra ancora in corso nella quale i Grisha sono ancora perseguitati e devono essere aiutati a fuggire.

Le premesse erano buona, ma…

Durante il viaggio verso la Faglia, Nikolai e Zoya ( e Yuri, che è un personaggio davvero inutile) vengono risucchiati e finiscono nelle viscere di questo luogo oscuro creato secoli prima proprio dall’Oscuro – che si faceva chiamare Eretico Nero – e incontrano due Santi, Elizabeta e Juris, che li addestreranno. Il trono resta scoperto e questo è un problema, quindi Genya, David e Tolya decidono di interpellare un soldato di nome Isaak, usando il potere di Genya per dargli le fattezze del Re sparito. Purtroppo, però, avere le fattezze di Nikolai non basta e il destino di questo personaggio è già scritto dal minuto zero in cui Genya decide che deve prendere il posto del loro Re senza credere davvero nel suo stesso piano: Isaak non ha lo charme e la sicurezza di Nikolai, che sa farsi ben volere dal popolo perchè è molto esuberante nonostante quella presenza ingombrante che gli mangia parte delle mente estremamente logica e calcolatrice. Infatti Isaak rischia di restare vittima di un attentato dopo nemmeno mezza apparizione pubblica perchè non ha le capacità per parlare con la principessa seguendo le norme imposte dal galateo. Poverino, che destino infausto.

Meme by me. Genya, io ti voglio bene, ma se sei la prima che non crede al suo stesso piano perché io che leggo dovrei pensare che funzionerà? 🙃

Zoya, anche giustamente, prova un immenso fastidio davanti all’accondiscendenza di Nikolai, che vuole portarsi dietro Yuri nonostante tutto. Difatti Yuri sa solo genuflettersi e non prova nemmeno a fingere di saper combattere nel momento in cui vengono attaccati. Una volta nella Faglia, la Comandante incontrerà Juris, un Santo capace di assumere le fattezze di un drago come nella leggenda di San Giorgio e il Drago, che forse gli scout conosceranno bene perchè dà il nome a uno dei più grandi raduni dell’AGESCI che si tiene ogni anno. Zoya non crede all’esistenza del drago e il Santo, per convincerla, le dice che “Una metafora non ha mai ucciso nessuno”. Un’argomentazione piuttosto stupida, a ben pensarci.

(Bello avere due personaggi che praticamente hanno lo stesso nome, vero? Mi chiedo perchè la Bardugo abbia scelto due nomi così simili per due personaggi diversi )

Juris farà di tutto per plagiare Zoya perchè, essendo una Grisha, non deve essere un suddito ma deve prendere il posto di Nikolai ed essere venerata alla stregua di una dea. Zoya è una Chiamatempeste, quindi può evocare nubi e tuoni in determinate circostanza, ma soprattutto, vento. Juris la addestra per diventare anche Squotiacque e Inferno, quindi per domare acqua e fuoco.

Nikolai viene addestrato da Sankta Elizabeta, una santa caratterizzata da api e viticci che usa Zoya come escamotage per metterlo in allarme e risvegliare il mostro che dovrebbe controllare. Sembra riuscirci, ma stando alla narrazione lo fa molto velocemente, forse anche troppo dato che Nikolai vive in quella situazione di stallo da quattro anni.

In contemporanea. seguiamo le vicende di Nina, che deve fare i conti con il lutto di Matthias e si trova a Fjerda con un’identità falsa per salvare quanti più Grisha possibile della guerra. I suoi capitoli sono strazianti. Durante la missione Nina conoscerà la figlia del capo dei Druskelle, quindi l’uomo per il quale lavorava Matthias prima di innamorarsi di lei, e le due si legheranno molto: lei è una Grisha Spaccacuore alla quale non viene permesso di esercitare il suo potere e ha un carattere molto “mascolino” che il padre considera inadatto a una ragazza in età da marito. Nina, che era nata come Spaccacuore, si offre di aiutarla a imparare a tirare fuori il potenziale delle sue capacità di Grisha oltre a insegnarle il Kersch, una delle tante lingue di questo mondo ispirato alla Russia zarista. Nina abbandona i suoi compagni per la sua nuova amica e prova ricominciare e superare il dolore per quella morte avvenuta troppo presto.

Anche Yuri, un pò come il povero Isaak, ha un’unica utilità per la trama che era meglio che non avesse: essendo un’invasato che venera un folle, il suo unico scopo è fare da tramite per far tornare un personaggio del quale nessuno sentiva la mancanza.

Eeh già… 😑

Gli spoiler hanno smorzato la mia delusione, anche se di poco, ma per La legge dei Lupi temo che non sarà altrettanto perchè so che l’autrice ha risolto molte storyline in diversi modi abbastanza problematici, ma ne parleremo al momento giusto…

Vi aspetto nei commenti come sempre,ù

A presto,

Cate Lucinda Vagni

6 pensieri su “Delusa, ma non sorpresa ( Re delle Cicatrici, Grishaverse #6, Leigh Bardugo)

  1. Al di là di tutto questo libro poi è un pastrocchio proprio ideologico. Doveva avere una forte componente politica quando si perde in dialoghi esasperati e mal scritti ed è incredibilmente confusionario sulla parte politica. Davvero una grande occasione persa. Io ormai mi sto allontanando sempre più da Leigh Bardugo proprio perché ormai sono convinta che non mi darà più un libro all’altezza di Sei di Corvi. Che peccato.

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    • Se nella recensione ci sono anche meme temi il peggio, se un libro mi piace ed è serio non riesco proprio a fare meme 🙃 Nikolai è uno dei “Fratelli letterari” del mio Gilbert quindi mi fa ancora più rabbia che l’autrice l’abbia appiattito con dei libri che tecnicamente dovevano approfondirlo 🤦‍♀️

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