Una biografia fittizia così credibile da sembrare vera

L’articolo di oggi ha una soundtrack annessa che, a mio parere, si sposa perfettamente con il carattere della protagonista:

Lady Gaga, Money Honey.

( Sì, la battuta non è voluta anche se il libro parla dei numerosi matrimoni della protagonista, mi è uscita così perchè mi faceva ridere e basta, lo giuro. )

La “biografia” in questione ha come protagonista assoluta la stella del cinema Anni Cinquanta di origine cubana Evelyn Hugo e dei sette uomini con i quali ha condiviso il sacro vincolo nel corso della vita. Tutto sembra così credibile che il tuo primo impulso è andare a cercare questa fantomatica attrice che, però, è totalmente frutto dell’immaginazione di Taylor Jenkins Reid, anche se ho la vaga sensazione che molti lettori l’abbiano immaginata con le fattezze di Marilyn Monroe per la descrizione, a me è successo ancora prima di leggerlo.

Taylor Jenkins Reid, I sette mariti di Evelyn Hugo, Mondadori, 2021

La storia della signora Hugo è narrata direttamente da lei e scritta dalla giornalista Monique Grant, espressamente richiesta dalla stessa Evelyn. Monique è la prima a restare spiazzata, ma alla fine va a casa delle diva per capire cosa vuole. Fino alla fine non si spiegherà perchè Evelyn abbia voluto proprio lei su tutta la redazione per la stesura della sua autobiografia.

Evelyn ha origini cubane ed è fuggita da Hell’s Kitchen a quindici anni per poter arrivare a Hollywood, per farlo si sposa mentendo sulla sua età al suo primo marito. Evelyn, fin da quando è arrivata la pubertà, è ben consapevole della sua bellezza e dell’effetto che fa a chi la guarda, infatti sfrutta spesso per tornaconto personale. Lei è caparbia e molto arrivista, sa quello che vuole e nulla le fa cambiare idea. Questa è una costante per tutto il libro.

La sua carriera di attrice inizia per i Sunsets Studios, dove conoscerà Harry Cameron, fedele amico che spingerà molto la sua carriera nel ruolo di produttore. Là conoscerà il secondo marito, Don Adler, uno tra i più importanti dei sette. Nello stesso periodo, comparirà anche Celia St James, una giovane attrice che sembra rivaleggiare con la nostra protagonista. Ma questa rivalità sarà destinata a durare o porterà a un risvolto inaspettato? Ebbene, la risposta giusta è la seconda, ma procediamo per gradi.

Don si dimostrerà un uomo violento e lei lo lascerà, pur amandolo, da qui si sposerà per la terza volta ma sarà un matrimonio- farsa con un cantante belloccio che dura letteralmente 24h e viene celebrato a Las Vegas. Dopo questo matrimonio- lampo, ce ne sarà un quarto di nuovo piuttosto breve e di facciata. Il quarto marito, anche lui attore, è solo una copertura perchè, nel mentre, Evelyn si è scoperta bisessuale e lei e Celia si stanno legando davvero tanto, ma sono gli Anni Cinquanta e non possono farsi vedere in pubblico.

Dopo la quarta separazione, lei e Celia conviveranno per tre anni. Le due discutono perchè Celia vorrebbe farsi vedere in pubblico, ma Evelyn non è d’accordo perchè la loro relazione potrebbe mettere a rischio le loro carriere.

Faccio una piccola parentesi prima di continuare la recensione: quando Oscar Vault pubblicò per la prima volta il romanzo, aveva definito Evelyn bisex invece di bisessuale e questo aveva scatenato una gigantesca polemica perchè bisex richiamava le categorie dei siti porno e quindi fosse fortemente stigmatizzante. Lo lascio come spunto di riflessione, spero che qualche persona bisessuale mi dica la sua perchè ho notato che è stata una scelta divisiva anche tra chi si riconosce in questa etichetta.

La storia, però, nel presente, segue la vita di Monique, che sta vivendo una separazione molto dolorosa dal marito dopo un solo anno di matrimonio. Ha il morale a pezzi, ma grazie a Evelyn riesce a prendere di nuovo in mano la sua vita e rispondere all’ex marito. Monique, però, compie un errore madornale appena l’attrice nomina Celia: la identifica come lesbica nonostante la donna le abbia detto esplicitamente di aver amato Dan Adler, che purtroppo si è dimostrato una persona pessima e quindi è stata costretta a divorziare. Alla reazione piccata della star, la giornalista si scusa e capisce che la bisessualità esiste. Celia, ogni volta che le due litigano, le dice ” Sei lesbica quando stai con me. ma etero ogni volta che ti sposi.”. Ora. per quanto l’atteggiamento di Evelyn risulti molto fastidioso perchè accumula matrimoni inutili, non è giusto che l’altra la invalidi così anche se è comprensibile che non voglia nascondersi. Non puoi dare ragione o torto a nessuna delle due perchè è impossibile soprassedere sul contesto storico in cui è ambientato il romanzo.

Evelyn, a conti fatti, ha lo stesso carattere per tutto il libro, anche mentre si racconta a Monique: dai quindici ai settant’anni resta una donna dalla risposta pronta, caparbia, sarcastica e abbastanza piena di sè. Ci sono momenti in cui diventa abbastanza insopportabile, soprattutto verso metà libro., ma nella maggioranza delle situazioni mi è piaciuta perchè adoro i personaggi sopra le righe e irreverenti.

Ma arriviamo al quinto matrimonio: dopo che Celia abbandona Evelyn con stizza, si sposa per la prima volta con un uomo che si scoprirà poi essere l’amante di Harry, il fedele migliore amico e collaboratore della star da sempre. A questo punto Evelyn ha un lampo di genio e propone a Harry un matrimonio di copertura per entrambi per poter stare con le rispettive persone amate. Da questo matrimonio nascerà la sua unica figlia: Connor. Il matrimonio si conclude in tragedia, dato che Harry muore in un incidente d’auto.

E veniamo agli ultimi due matrimoni: dopo Harry, l’attrice sposa il regista della sua casa cinematografica, Max Girard, un uomo che, scoperto l’orientamento sessuale della donna, inizia a dirle frasi molto bifobiche e prova repulsione verso di lei. Il vero nome di Celia è Cecilia Jamison e ha un fratello minore di nome Robert, ultimo marito di Evelyn su consiglio della stessa Celia, che sta morendo di un cancro dovuto al fumo. Evelyn smette di recitare per stare vicino a Celia per i suoi ultimi anni di vita.

Sul punto di morte, le due donne simulano il matrimonio che avrebbero tanto voluto, ormai sono gli anni Settanta.

Infatti, la citazione che ha reso famoso il libro è proprio nell’ultima pagina, ed è la risposta alla domanda di Monique riguardo alla reazione che il pubblico potrebbe avere a un racconto tanto dettagliato, Evelyn ribatte:

“No. loro sono solo mariti, io sono Evelyn Hugo. E poi credo che, quando sapranno la verità, saranno più interessati a mia moglie.”

– Tayilor Jenkins Reid, I sette mariti di Evelyn Hugo

Siccome Evelyn continua a ignorare la domanda di Monique riguardo a quando potrà pubblicare la biografia, alla fine la giornalista si arrabbia e la donna le fa capire non troppo velatamente che succederà a breve per la stessa malattia che, anni prima, aveva ucciso la figlia. Evelyn muore e Monique può pubblicare l’autobiografia che riporta il medesimo titolo del romanzo che ti ritroverai a leggere.

Ho concluso questa recensione\ analisi, questo libro è frivolo e scorrevole che comunque fornisce diversi spunti di riflessione. Attendo il vostro parere nei commenti.

A presto,

Cate Lucinda Vagni

18 pensieri su “Una biografia fittizia così credibile da sembrare vera

  1. Concordo con la tua disamina, purtroppo non si può discernere le scelte della protagonista dal contrasto storico, perché altrimenti applicheremmo una critica odierna ad una società, che sotto determinati punti di vista (ma non tutti) si è modificata. Concordo anche con te per il fatto che la bisessualità venga spesso stigmatizzata o banalizzata o semplicemente non riconosciuta per quella che è, facendola passare per confusione o crisi d’identità. Ti ringrazio anche per avermi istruito precedente a voce (ed averlo ribadito nell’articolo) sull’utilizzo sbagliato della parola bisex (che per fortuna non utilizzavo), in quanto feticizzante e rilancio, dicendo che per quanto riguarda la mia categoria, si può fare un parallelismo con la parola lesbo al posto di lesbica, perché anche in quel caso per noi è feticizzante. Unico appunto: posso dire che però la protagonista rispetta un po’ poco la figura in sé del merito? La frase, che hai inserito in fondo, non è stata di mio gradimento, perché è andata a svalutare in toto tutti i mariti avuti (anche quelli decenti) e così facendo appiattisce molto il significato stesso del matrimonio

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    • Ma perché lei è una diva egocentrica e resta egocentrica tutta la vita e intendeva che vuole che il mondo sappia anche della “quasi moglie” che ha dovuto tenere nascosta tutta la vita, il senso della frase è quello. Come ho detto, lei non è mai cambiata nella vita e io carattere è sempre quello infatti dopo un po’ diventa insopportabile, soprattutto per tutta la durata della relazione con Celia. È costruita per restare statica, ma nella realtà sarebbe veramente difficile starci. È la sua storia e lei voleva raccontare la sua verità, è questo il succo di tutto

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      • Ho la sensazione che sia la tipica protagonista che in realtà non ha mai amato nessuno se non se stessa ed il concetto traslato di amore. Mi viene da pensare che sia lei la Mary Sue della situazione a questo giro 😅 e concordo con te che sta raccontando il suo punto di vista, ma chissà cosa avrebbe da dire gli altri 7+1 🤔
        Hai fatto bene a ribadire che è una storia frivola, dalla quale non voler trarre insegnamenti, ma solo intrattenimento

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        • A me piacciono i personaggi sopra le righe, ne ho creato io stessa uno che amo con tutta me stessa e sai benissimo chi è, ma non raggiunge mai questi picchi di egocentrismo tossico. Lei a una certa supera veramente il limite. Ha amato solo la tizia che l’ ha aspettata tutta la vita, degli altri non le è importato molto se non di quello che è morto in un incidente d’auto insieme al padre della sua biografa personale. Al quarto matrimonio già non la sopportavo più ma volevo finire il libro. Diciamo che la gente effettivamente lo ha esaltato troppo e in fin dei conti non è chissà che capolavoro ma tutto sommato non è scritto male e anche i colpi di scena sanno stupirti quindi va bene così.

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          • Dio benedica i personaggi sopra le le righe, ma voglio leggere di personaggi, che non facciano della loro personalità eclettica, uno strumento coercitivo sugli altri personaggi, al fine di rimarcare soltanto il loro potere di scelta, andando a ledere libertà e sentimenti altrui, bensì dei personaggi bizzarri, che nella loro spavalderia abbiano in sé il germe della gioia di vivere oltre le convenzioni e oltre le barriere. Sai che in un altro contesto sarei felicissima di sentire che ha amato solo la tizia, ma non a queste condizioni, perché significa che ha mancato di rispetto anche ai mariti degni di essere chiamati tali e questo non può essere un esempio di vita. Evinco che sicuramente la cifra stilistica sia notevole, ma sicuramente va preso per quello che è, ossia semplicemente un romanzo a tratti frivolo e di intrattenimento, che lascia qualche spiraglio di riflessione.

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            • Il problema è che il marito che ha amato ha una certa si è rivelato manesco e l’ altro che ha amato era gay quindi era chiaramente un rapporto platonico che è servito ad avere una figlia. Gli altri non hanno personalità e sono tutti matrimoni lampo quindi servono solo il drama. Ci sta che anche nella realtà le star accumulino matrimoni ma così mi pare un po’ troppo estremizzato, ecco. È veramente complicato e anche la questione della relazione segreta va avanti per troppo tempo per essere credibile per entrambe. Alla fine anche Celia è solo una sottona che si fa trattare da zerbino da Evelyn e non è poi così bella come idea da passare. Evelyn ci mette un attimo a passare da “sopra le righe” a “stronza” quindi effettivamente esagera. Comunque io vado particolarmente fiera della canzone che ho scelto per la recensione ma mi sa che lo penso solo io che ci stia bene xD

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  2. Tu ti sei immaginata Evelyn Hugo con le fattezze di Marilyn Monroe, io invece con le fattezze di Ava Gardner. Aveva uno sguardo altezzoso, di sfida ma allo stesso tempo provocante quanto il suo fisico esplosivo, e quindi corrisponde in tutto e per tutto al personaggio descritto in questo libro.
    L’incidente d’auto a cui hai fatto riferimento nel post all’inizio sembra un evento relativamente marginale nella vita di Evelyn Hugo, poi a distanza di molte pagine si scopre che invece non era un dettaglio messo lì tanto per, ma anzi ha un ruolo fondamentale all’interno della trama. E’ stato davvero un colpo di scena ben congegnato.

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  3. ho letto il tuo articolo con Lady Gaga come sfondo ^^
    ci ho messo più o meno come la canzone 😀
    beh, hanno masterizzato l’arte di sapere tutto del proprio personaggio mi sa
    se ti è piaciuto ti consiglio questo romanzo: Uno straniero allo specchio; se vuoi farti un’idea ne ho parlato nell’altro mio blog, parla di due star fittizie di hollywood, ha come tema forte il sessismo e lo star system ed è scritto da uno sceneggiatore premio oscar

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