Oggi parlo ancora di Elle McNicoll, che si riconferma una grande scrittrice quando si tratta di parlare di neurodivergenza senza retorica. La recensione è dedicata al romanzo Mostraci chi sei, pubblicato nel 2022 da Uovonero.

L’audiolibro è realizzato in collaborazione con Fabler Audio ed è letto e interpretato da Carlotta Brentan. Io l’ho ascoltato e lo consiglio in entrambe le forme. Della Fabler Audio ho parlato nella mia tesi di master, magari dedicherò un articolo singolo a questa casa editrice, dato che ha tanti progetti interessanti sull’inclusione alla lettura e le disabilità.
La protagonista è Cora Byers, una ragazza autistica che sogna di diventare una giornalista investigativa, ma incontra molti ostacoli anche solo per entrare nel giornalino scolastico. Cora vive con il padre e il fratello maggiore Gregor, la madre è morta di malattia.
Questo romanzo parla soprattutto di lutto, infatti Gregor lavora per l’Istituto Melograno, una corporation hi- tech che sviluppa Gram – ovvero ologrammi – di persone morte attraverso le parole dei cari ancora in vita. Usano anche persone famose ancora vive come prototipo. Cora farà amicizia con il pittoresco figlio di Magnus Hawkins, il capo del fratello e proprietario del Melograno, Adrien, un ragazzo ADHD che studia da casa perchè la scuola non gli ha mai dato i giusti supporti.
Adrien e Cora legheranno molto velocemente grazie al carattere espansivo di lui, ma spesso si sentirà la disparità sociale tra i due: Adrien la porta al British Museum, ma Cora non ha soldi per il biglietto e allora lui le offre la visita pagando con la sua carta di credito personale. Anche se si tratta solo di un’offerta simbolica e volontaria, mostra perfettamente la differenza tra le due famiglie. Rya, la madre di Adrien, prenderà molto a cuore la ragazza e, in un certo senso, sarà la figura materna che Cora ha perso. Magnus, invece, inviterà la ragazza a farsi intervistare come persona autistica per creare un Gram simile a lei. Sia Adrien che il padre di Cora si mostreranno contrari all’idea, ma Cora è determinata e lo farà comunque. Magnus e Adrien mostrano di avere un rapporto molto conflittuale proprio per la neurodivergenza del ragazzo, che, invece, va fiero di essere ADHD anche se ha dovuto rinunciare alla scuola pubblica che ripeteva che lui non era in grado di stare attento senza nemmeno provare a motivarlo a segiure quando le persone come lui si distraggono solo perchè la dopamina è bassa anche se magari sarebbero pure interessate a imparare. Adrien vuole fare il pilota e adora gli aerei.
La prima conversazione tra i due ragazzini può suonare surreale se letta da una prospettiva neurotipica, invece, a me a fatto morire dal ridere e mi è sembrata così realistica perchè priva di convenevoli e chiacchere di circostanza. Il mio momento preferito tra loro è quando, durante un sovraccarico di lei, Adrien le sta vicino limitandosi a sfiorarle i polpastrelli e non le prende la mano perchè capisce che sarebbe troppo sovrastimolante per lei. La loro amicizia è un sodalizio tra neurodivergenti in cui lui capisce tutto quello che la fa soffrire e cerca di farla stare meglio, la sua esuberanza aiuta molto nell’intento. Adrien spinge Cora a indagare proprio sul lavoro del padre per scrivere un articolo.
Al Melograno, Cora avrà come figura di riferimento il Dottor Gold, che si rivelerà essere una donna che dirige un dipartimento che sembra creato a sua immagine e somiglianza, a partire dal nome: Dipartimento Aureo. Lei, Sabrina Gold, è l’ingegnera che sviluppa i Gram. Per Cora diverrà quasi una mentore, ma, siccome sembra tutto troppo perfetto, andando avanti con la narrazione l’idealizzazione cadrà e ci si chiederà chi sia il vero capo del Melograno e quanto sia etico quel progetto. Magnus possiede davvero questo colosso hi tech? Davvero non accetta la condizione del figlio o c’è qualcosa che Adrien non sa?
Una riflessione che mi è venuta nel momento in cui Cora inizia le interviste per sviluppare il suo Gram è quella sull’Uncanny Valley Effect associato all’autismo. L’Uncanny Valley Effect è quella sensazione di inquietudine che si prova a guardare le espressioni dei robot umanoidi troppo realistici o delle immagini create con le AI perchè sembrano “vuote” e prive di emotività, i Gram non sono robot, ma riproduzioni digitali di persone, ma mi ha dato molto da pensare il fatto di crearne uno identico a una persona autistica come Cora. Le persone autistiche sembrano avere una poker face perenne e, infatti risulta difficile leggere le nostre emozioni dal volto, così come dal linguaggio del corpo. A volte sarebbe bello fidarsi semplicemente delle nostre reazioni e delle nostre parole senza volerle per forza associare a quelle neurotipiche. Cora e il prototipo del suo Gram sono ritratte nella copertina dell’audiolibro.
Lascio anche una citazione che mi ha molto colpito che è ripresa da una delle tante interviste a Cora:


In Cora si insinua sempre di più il dubbio che qualcosa non vada nei Gram e in quelle domande, che sono fin troppo stigmatizzanti. Adrien finirà in coma dopo essere stato investito da un’auto mentre giocava con Cora e il proprio cane e il fiato restarà sospeso fino alla fine perchè la sua vita è sul filo del rasoio e Cora, che ha già perso la madre, si ritrova in questo limbo dolorosissimo con la paura di perdere il suo migliore amico.
Questo è il romanzo di Elle McNicoll più duro da leggere per le sensazioni forti che dà. Cora può essere una grande giornalista investigativa, ma questo non annulla le sue difficoltà, il bullismo e la discriminazione che subisce a scuola. Non è un genio, è solo una ragazzina neurodivergente che vuole vivere la sua vita e vorrebbe urlare ogni volta che subisce un’ingiustizia, invece il sovraccarico la schiaccia. Solo alla fine si farà valere davvero e tirerà fuori la voce.
Ho comprato il secondo volume della dilogia fantasy Come un incantesimo, ovvero Come una maledizione, con protagonista la streghetta disprassica Ramya, e il prequel di Una specie di scintilla incentrato su Keedie, che portata proprio il suo nome, Uovonero lo pubblicherà prossimamente. Attendo anche che RaiPlay renda disponibile la seconda stagione della serie BBC di Una specie di scintilla e, per finire, recupererò anche i due romance con protagoniste neurodivegenti: Caldo come la neve, pubblicato da Rizzoli nel 2024, e Wish you were her, romanzo che trattatta anche tematiche queer.
Come sempre, spero di avervi incuriosito e vi attendo nei commenti per chiaccherare.
Alla prossima,
Cate Lucinda Vagni