Qualcuno potrebbe commentare il titolo dicendo che è ovvio, e io sarei pure d’accordo, se non fosse che il termine ship, nel gergo dei fadom, ha quasi sempre una connotazione romantica e sessuale e, molto raramente, platonica. Ship starebbe per relatioship, quindi in teoria si potrebbe usare anche per gli amici. Io lo farei.

Il primo volume poteva sembrare un Enemies to lovers, ma, in realtà, non c’è etichetta più errata: per quanto i genitori dei due ragazzi siano nemici – i genitori di Kate sono cacciatori di mostri nella parte nord di Verity, August e i suoi fratelli sono Sunai quindi ciò che la famiglia Harker vuole eliminare e vivono nella parte sud con il padre adottivo Henry Flynn, a capo della Flynn Task Force\FTF, che cerca le anime dei peccatori per condannarle attraverso la musica dei Sunai, un tipo particolare di Angeli che si crea dopo eventi catastrofici di massa. – e Kate tenti di fare la fredda senza cuore che vuole uccidere August per compiacere il padre, in realtà si trovano molto velocemente a essere reluctant allies che devono salvarsi a vicenda perchè vengono attaccati e fuggono da Verity. Oltre al fatto che August, in quanto Sunai che deve vedere i peccati della gente, sviluppa legami empatici con tutti anche se non vuole e ogni persona si confessa in automatico, potere al quale nemmeno Kate riesce a resistere durante la fuga e fa sì che il suo risentimento diminuisca sempre di più, motivo per cui August non riesce a vederla totalmente come una peccatrice e arriva a uccidere il fratellastro Sunai Leo per proteggerla liberando la parte mostruosa. Per August questo potere è sempre stato un fardello, mentre a tutti gli della sua specie non pesa affatto perchè serve a capire chi condannare.

Kate ora vive a Prosperity ed è ufficialmente una cacciatrice che collabora con un gruppo chiamato Guardiani, August è il capitano della FTF, forse suo malgrado, e la sua sensibilità sembra molto raffreddata. A Prosperity nessuno sa chi è Kate, infatti lavora come cameriera  e non è odiata da nessuno, a differenza di quanto succedeva a Verity anche a causa del suo cognome. Durante una ricerca, Kate si imbatte in un mostro senza nome che somiglia a un’ombra e infetta sia le persone che i mostri rendendole violente e spingendole ad attaccarsi a vicenda anche nel caso in cui in teoria fossero parte dello stesso schieramento di partenza. Questa creatura infetterà anche lei e i suoi capelli cambieranno colore nel tempo, diventando argentati quasi come se si sbiadissero visto che lei è bionda.

La scoperta di questo mostro spingerà Kate a tornare a Verity per avvisare la FTF, a suo rischio e pericolo. Il mostro sarà chiamato Divoratore del Caos proprio da Kate mentre parla con August, perchè il nome richiama il suo potere. Kate conoscerà Soro, Sunai quasi per niente clemente che vorrebbe ucciderla, infatti lui condanna tutti i peccatori senza distinzione, a differenza di August che ancora si fa degli scrupoli a volte. C’è anche la sorella di August, Ilsa, che è una Sunai che perdona i peccatori. Ilsa usava la voce come arma invece che gli strumenti musicali come tutti quelli della sua specie, ma sembra essere rimasta afona in questo libro.

Henry e Soro tentano di interrogare Kate, ma lei resiste al potere dei Sunai, che rende impossibile mentire, August, che sta assistendo all’interrogatorio tramite le telecamere, capisce che la ragazza si fida solo di lui, quindi convince il padre a parlare con lei senza essere ripresi. La vicinanza di August effettivamente mitiga la diffidenza di Kate, perchè tra loro si è creato un legame emotivo di tipo differente rispetto a quello che i Sunai sviluppano con gli umani peccatori. La ragazza nota che il Sunai tenta di fare il distaccato con lei e la cosa sembra ferirla, ma lui le spiega che lo fa per proteggerla e le dice che non doveva tornare perchè Verity è diventata ancora più pericolosa nei sei mesi in cui lei era Prosperity e c’è una guerra in corso con a capo l’ex maggiordomo degli Harker, il Malchai Sloan. Sloan ha una compagna della sua stessa specie, una Malchai che ha lo stesso nome della defunta madre di Kate, Alice, che odia visceralmente la ragazza, a differenza della persona della quale porta il nome. Alice si è generata dopo che Kate ha ucciso uno degli uomini del padre.

August ha un conflitto interiore molto marcato fin dal primo libro e adesso è solo più accentuato.

C’era Leo, che lo esortava a diventare ciò che i mostri temevano;  c’era Soro, che lo faceva sentire egoista perchè desiderava essere umano; c’era Ilsa, che lo faceva sentire un mostro perchè non lo desiderava abbastanza; C’era Henry, che sembrava pensare che lui potesse  essere tutto per tutti; e infine c’era Kate, che voleva che fosse qualcuno che non poteva più essere.

– V.E. Schwab, Our dark duet

August non riesce a trovare sè stesso perchè sente le aspettative della famiglia, Soro compreso visto che è un suo nuovo fratellastro, sulla natura che dovrebbe avere ma, evidentemente, non ha, e Kate pare l’unica ad averlo capito. E’ un Sunai fin troppo empatico e non dovrebbe esserlo per il ruolo che ha, suona il suo violino, ma non gli piace condannare le anime dei peccatori e, soprattutto, non è un combattente. Kate gli fa notare che sta mentendo a sè stesso e lui glissa.

Kate si offrirà di collaborare con la FTF e si ritroverà di nuovo, suo malgrado, a constatare che a Verity è odiata da tutti per l’atteggiamento dispotico che aveva il padre, e lo stesso vale per la Squadra della FTF alla quale viene assegnata, che non è nemmeno una squadra che combatte gli altri mostri, ma una squadra ancora in fase di addestramento, perchè il padre di August non vuole assolutamente che lei maneggi armi, infatti le sequestrano la pistola che aveva. Ancora una volta quel ragazzo che dovrebbe essere un mostro pare essere il suo unico alleato e l’unico sul quale può realmente contare, anche se cerca di dissuaderla dal combattere perchè ha paura per la sua incolumità. E ancora di più vorrebbe che lei restasse alla base della FTF quando scoprono dell’esistenza di Alice, ma Kate proprio non riesce a stare lì senza fare niente. Kate scoprirà il motivo per cui August cerca di fare il duro grazie a Ilsa che le gira il video di una ricognizione finita in tragedia per il comportamento di uno dei membri della FTF,  che ha infranto la regola fondamentale della morale della FTF,  ovvero quella di non uccidere gli umani,  e la Squadra stessa ha cercato di coprirlo, mossa totalmente superflua perché i Sunai “fiutano” i peccati come se avessero un odore e quindi August capisce lo stesso cosa è successo.  Nella FTF vige il detto “Soro viene per i cattivi, Ilsa per i pentiti”, quindi il ruolo di August non sembra nemmeno così definito, tant’è che viene detto esplicitamente che lui prende  “le anime di tutti gli altri”. Soro è molto simile a Leo, perchè anche lui era un Sunai spietato che se c’era da condannare un peccatore lo faceva senza pensarci troppo, a differenza di August, infatti Leo prendeva sempre in giro il fratellastro per gli scrupoli che si faceva e per il desiderio di diventare umano. Desiderio che nemmeno Kate comprenderà quando si paleranno la prima volta,  dato che per lei è stupido che lui voglia rinunciare alla sua natura semidivina solo per avere in cambio il senso del gusto e poter sperimentare la sofferenza fisica, alla quale la sua specie è invulnerabile.

Il legame tra il Sunai e la cacciatrice è così profondo che a un certo punto in effetti si baciano con molto trasporto, ma il loro rapporto resta platonico e basato sulla fiducia reciproca. Per me sono una delle coppie migliori dei fantasy nonostante non ci siano implicazioni romantiche e non cambierò mai idea. La Schwab li ha costruiti alla perfezione e, nonostante siano stati divisi per sei mesi tra la fine del primo e l’inizio del secondo, appena si ritrovano si sente che quel legame non è morto e che Kate si fida solo di lui.

Consiglio vivamente questa dilogia, che sarà pure YA, ma non importa, perchè la lettura vale anche per chi non rientra nel target. Conto di recuperare tutti gli altri libri della Schwab in futurò.

Ogni commento è sempre ben accetto per chiacchierare un pò.

A presto,

Cate Lucinda Vagni