Eccoci di nuovo con l’articolo dedicato all’Autistic Pride Day del 18 giugno. L’anno scorso ho parlato della prima stagione di Atypical, per poi guardare tutte le stagioni e spiegare cosa non va.

Oggi vi parlo di – uno dei tanti – libri scoperti grazie al tirocinio che ho deciso di rileggere meglio visto che, durante il lavoro di catalogazione, in realtà devi scorrere velocemente le pagine per carpire i dettagli salienti della trama. Se tu ti fermassi a leggere ogni libro da catalogare da cima a fondo non finiresti più. Il libro in questione è Uscita di sicurezza di Carla Anzile, un’uscita anche piuttosto recente.

Devo ammettere che, se non avessi deciso di rileggerlo, sarei rimasta con il dubbio del perchè il romanzo abbia questo titolo dato che, durante la lettura veloce per la catalogazione, mi ero persa quel passaggio. Ve lo spiegherò andando avanti con la recensione.

Il punto di vista principale è quello di Luca che racconta la sua amicizia con Sasha, ragazzo autistico non verbale. Luca ha una sorellastra di nome Charlie e un altro amico di nome Jimmy.

Il motivo del titolo viene spiegato subito: le uscite di sicurezza sono uno degli interessi speciali di Sasha e, in questo romanzo hanno un ruolo fondamentale.

Sasha non parla, ma comunica grazie a delle bacchette che di solito sono usate per suonare la batteria che batte ritmicamente riproducendo delle canzoni. La cosa molto carina è che la playlist “suonata” da Sasha è riportata a fine libro.

A un certo punto, Sasha sparisce in circostanze misteriose dopo una gita di famiglia e la cosa convince poco i suoi amici, che sanno che non si allontanerebbe mai da solo senza un motivo.

Luca, Charlie e Jimmy cominciano a indagare e scoprono che il loro amico è stato rapito e devono scoprire dove si trova. Lo rintracceranno dopo che lui stesso fugge dal luogo in cui era trattenuto attraverso un passaggio segreto e verrà fuori un secondo mistero legato a dei quadri che Sasha aiuterà a risolvere con un enigma creato da lui per chiedere aiuto.

L’amicizia tra Sasha e Luca è molto importante per Luca, che dice di sentirsi più compreso da Sasha e dal suo modo di comunicare anche se non basato sulla parola. Sasha non è descritto nella maniera infatilizzante che spesso viene associata alle persone con disprassia verbale solo perchè non riescono ad articolare i movimenti della bocca per parlare come la maggioranza della gente: insieme alle bacchette, Sasha imparerà a comunicare attraverso il disegno.

Il romanzo, in teoria, non può essere targettizzato nelle categorie editoriali canoniche – sicuramente non è uno young adult, ma definirlo middle grade mi sembra comunque scorretto in questo contesto – ma in ogni caso si può leggere dagli undici anni in su.

Spero che questa breve segnalazione vi abbia incuriosito,

Cate L. Vagni