(Ri) conoscersi nell’altro: Cosimo e Viola de Il Barone Rampante di Italo Calvino

Dovete sapere che ho pochissime citazioni preferite e quasi tutte a tema amore e romanticismo ma questa la porte nel cuore da sempre:

” Si conobbero, lui conobbe lei e sè stesso perchè in realtà non s’era mai saputo e lei conobbe lui e sè stessa, perchè pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così “

– Italo Calvino, Il Barone Rampante
Italo Calvino, Il barone rampante, Oscar Mondadori.

La storia è chiaramente famosissima, eppure mi sono creata false aspettative sulla relazione tra Cosimo e Viola che sono state completamente disattese durante la lettura. Ma questo è un problema mio.

Cosimo Piovasco di Rondo vive a Ombrosa, fittizia cittadina della Liguria, ed è il figlio del Barone di Rondò e della Generalessa, una donna di origini tedesche figlia di un soldato. La vicenda è narrata dal fratello minore di Cosimo, Biagio, e i personaggi sono liberamente ispirati ai familiari di Calvino. Il grande pregio di questo ragazzino è la caparbietà: a dodici anni si rifugia su un albero davanti alla sua abitazione e non scende nemmeno quando è ormai un anziano malato e in fin di vita.

E’ interessante vedere come tutti piano piano si abituano ad avere il baroncino che corre sugli alberi e non lo temono più, anche se inizialmente lo guardano con sospetto. Lui è la vedetta della famiglia.

Sofonisba Violante detta Viola, è la rampolla figlia dei Marchesi d’Ondariva, vicini di casa della famiglia Rondò. I due si conoscono durante le scorribande di Cosimo, mentre la bimba gioca sull’altalena. Il caratterino difficile di Viola viene subito fuori, infatti Cosimo resta sugli alberi anche perchè l’ha promesso a lei. I due frequentano bande di briganti che hanno ribattezzato Viola Sinforosa. La bambina è. sì, ferma e decisa ma anche estremamente viziata infatti anche i briganti la sopportano poco.

I due protagonisti vivranno separati per metà romanzo – ed è proprio questo che mi ci ha fatto restare un pò male perchè non me lo aspettavo – perchè Viola andrà in collegio e Cosimo resterà a Ombrosa, diventando Barone e partecipando alle guerre. L’unica cosa che li tiene legati è il bassotto che la famiglia di Viola ha dimenticato nella vecchia dimora e Cosimo troverà, chiamandolo Ottimo Massino finchè Viola, ormai donna e vedova, gli dirà che il suo vero nome è Turcaret. Cosimo avrà diverse scappatelle ma senza mai dimenticare la ragazza.

Viola torna e lui viene a sapere che si era sposata con un uomo molto anziano morto dopo poco tempo lasciandole svariate proprietà in giro per l’Europa. E qui si arriva alla citazione: Cosimo, a conti fatti, non sa nulla della ragazza che ama da sempre e ha aspettato per anni ed è Viola a farglielo notare, Viola attira su di sè un sacco di voci assai malevole perchè cavalca con abilità e si dimostra assai civettuola. Stando vicini e litigando imparano a conoscersi e scoprono lati di loro stessi che non sapevano di avere, da qui il (ri) conoscersi l’uno nell’altra.

Ma il carattere di Viola, per quanto sia una che sa il fatto suo e non voglia farsi mettere i piedi in testa da nessuno, è davvero problematico: è rimasta viziata e convinta che tutto le sia dovuto infatti mette costantemente alla prova Cosimo che, purtroppo, non capisce fino in fondo che dimostrazioni vuole lei. Questa è la parte dolorosa della citazione riportata sopra: Viola usa i suoi possedimenti come ricatto verso un Cosimo molto confuso che non sa come accontentarla e, mentre è via, accetta avances di altri per ripicca. La fedeltà di lui fa quasi male in questi momenti in cui lei si dimostra estremamente immatura e incurante dei sentimenti non solo di Cosimo ma anche di tutti gli uomini che illude. Due in particolare alla fine diverranno amici e saranno un ulteriore modo per mettere alla prova Cosimo che continua a struggersi perchè nulla sembra accontentare quella donna. Il mio cuore di Cosimo – e il mio – si spezza inesorabilmente quando Viola l’ha piantato definitivamente in asso dopo l’ennesima lite originata dal suo non sapere come dimostrarle la sincerità dei suoi sentimenti: Viola se ne va per sempre da Ombrosa quasi disprezzando Cosimo che la sta implorando di spiegargli dove sbaglia.

L’abbandono di Donna Viola fa realizzare una volta per tutte a Cosimo cosa significassero le richieste della ragazza e questo lo porta letteralmente alla follia e a trasformarsi in un vero e proprio selvaggio senza più alcun ritegno derivato dalle sue origini. Lui che ha fatto letteralmente di tutto per lei viene ripagato con un abbandono in tronco e la consapevolezza di non aver fatto abbastanza per tenersela stretta. Viola gli aveva piantato una delle prime grane per gelosia quando ha saputo che, anche se le è stato sempre fedele nei pensieri, ha avuto altri rapporti con delle ragazze tra le fronde degli alberi. Lei ammette candidamente di aver fatto la stessa cosa ma solo lei può ingelosirsi e andarsene, salvo poi tornare dopo qualche secondo. La sofferenza di Cosimo ha fatto male anche a me, che infatti ho rivalutato quella citazione. Resta una frase bellissima ma purtroppo questa reciprocità nella scoperta di sè non ha creato una relazione duratura e solida, ma solo un’illusione momentanea per uno dei due.

A un certo punto, leggendo, mi è venuta in mente Do i wanna Know? degli Artic Monkeys e ce li rivedevo troppo dal punto di vista di lui. Per chi non la conoscesse, lascio il ritornello a libera interpretazione:

Do i wanna know (if this feelings flows both ways?)
(Sad to see you go) Was sorta hopin that you’d stay
[…]
Crawling back to you
[…]
Maybe i’m too
busy being yours to fall for somebody new”
Do i wanna know, Artic Monkeys

Forse queste parole solo io riesce ad associarle perfettamente a Cosimo, ma questa parentesi musicale c’entra poco con il libro anche se ho voluto aggiungerla lo stesso.

Comunque, detto questo, Calvino si riconferma uno dei miei autori preferiti e leggerò anche gli altri due romanzi che compongono la Trilogia degli antenati – Visconte dimezzato, il primo e Cavaliere inesistente, il terzo. –

Alla prossima,

Cate L. Vagni

17 pensieri su “(Ri) conoscersi nell’altro: Cosimo e Viola de Il Barone Rampante di Italo Calvino

  1. Mi sento di concordare con il commento di henye sopra, non sopportavo nessuno dei due 😅 diciamo che li ho trovati personaggi che anziché crescere sono tornati indietro, rimanendo incastrati nei propri difetti, Viola nel suo egocentrismo e Cosimo nella sua per me eccessiva fragilità

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  2. Un vero peccato quando la portata di tali sentimenti non riesce a sbocciare in una amore sano e stabile. Mi viene da pensare che nessuno dei due personaggi sia riuscito a fare quel passo in più (soprattutto Viola) nella piena accettazione dei propri sentimenti

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    • È proprio il fatto che si ritrovino dopo così tanto tempo che dimostra che purtroppo nessuno dei due è mai cresciuto davvero: Cosimo è diventato Barone e ha partecipato a molte guerre ma appena Viola torna regredisce ed è praticamente succube dei suoi capricci. La citazione è potente, ma purtroppo la storia d’amore tra questi due non porta a nulla di concreto perché probabilmente nessuno dei due aveva la maturità giusta. Cosimo distrugge ogni albero dopo l’abbandono di lei e non ne vuole sapere di scendere anche se non ha più senso che lo faccia e, non so con quale agilità, riesce a saltare su una mongolfiera per buttarsi in mare nonostante il fratello lo preghi di scendere perché è vecchio e malato – tra l’altro questo dato risulta chiaro solo perché Calvino la specifica a fine libro, altrimenti non si capirebbe. Da quando Viola torna diventa tutto così esilarante che non riuscivo nemmeno più a capire quanti anni avessero, se leggi i commenti sopra lo capisci xD -. Il libro resta interessante ma questo retrogusto dolceamaro mi ci ha fatto rimanere molto male anche se in realtà non so nemmeno io cosa mi aspettavo in tutto questo xD

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      • Forse proprio la distanza ha fatto congelare quella situazione e quando si è ripresentata erano rimasti i vecchi meccanismi di un tempo. A volte per migliorare una situazione c’è bisogno di tempo e di costanza, mentre l’allontanamento (come in questo caso) ha solo freezzato i loro modo di approcciarsi, rendendo i loro comportamenti di nuovo esagerati. Mi viene da pensare che forse non fossero personalità compatibili, giusto?

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