Il momento per Annabeth di brillare

Posso affermarlo senza remore: Il Marchio di Atena è il mio preferito tra tutti i titoli delle due pentalogie di Percy Jackson – lo so che in teoria sono tre, ma de Le sfide di Apollo ne riparleremo a tempo debito -. In questo terzo volume Annabeth ha la sua voce e i suoi PdV, emerge come personaggio anche se è l’unica a non avere poteri speciali di nessun tipo.

Rick Riordan, Eroi dell’Olimpo – Il marchio di Atena, Mondadori, 2012

Annabeth e Percy si sono finalmente ritrovati e Annabeth l’ha salutato ribaltandolo con una mossa di karate.

Povero Percy, dai, non era colpa sua.

Annabeth e Reyna si incontrano e la ragazza intuisce che la figlia di Bellona ha una cotta per Percy, che non l’ha mai presa in considerazione nemmeno quando aveva il nome della figlia di Atena in testa senza ricordare chi fosse. Oltretutto Reyna ci resta male anche a vedere Jason mano nella mano con Piper, dato che aveva una cotta pure per lui prima che sparisse ma lui non se n’era minimamente reso conto. ‘Sti ragazzi saranno pure degli ottimi combattenti, ma sul resto non ci siamo proprio, eh.

Come avevo detto nella scorsa recensione, Annabeth e Reyna non sono poi così diverse e, infatti, anche Annabeth nota subito che Reyna è meno dura di quanto dà a vedere. Reyna e Annabeth parlano e la figlia di Bellona dice che. al Campo Giove, i figli di Minerva si limitano a essere architetti, non partecipano ai combattimenti come fa Annabeth, che ha sempre con sè il suo pugnale di bronzo. Minerva, purtroppo, non ha niente a che fare con Atena: è una Dea vendicativa che odia i romani e vuole che siano distrutti, oltre a essere ridotta a somigliare a una senzatetto. Minerva vuole che la figlia distrugga i semidei romani per vendicarla. Reyna fa notare ad Annabeth che tutti, a partire da Jason che prima di perdere la memoria era pretore, si sono affidati ai suoi consigli durante il viaggio anche se il capitano della Argo II, di fatto. è Leo. Mentre le due ragazze conversano, succede un disastro: dal nulla, Leo inizia a bombardare Nuova Roma, facendo fallire il tentativo di diplomazia di Annabeth e costringendoli a scappare molto velocemente.

La missione di Annabeth è trovare l’Athena Parthenos e usarla per riunire i due Campi, da sempre rivali. Se fallisce, com’è successo a tutti i suoi fratelli con la stessa missione, le conseguenze saranno disastrose. La statua è sorvegliata da Aracne, quindi già questo è un ostacolo non da poco per la semidea, che è aracnofobica come tutti i figli di Atena\ Minerva. La statua si trova a Roma, la nostra Capitale, qui intesa come Antica Roma, in opposizione al luogo dov’è situato il Campo Giove, chiamato, appunto, Nuova Roma. Oltre al fatto che devono recuperare Nico che sta morendo perchè è stato rapito e Hazel è molto in apprensione, dato che sono fratelli.

Hazel, vedendo Leo, lo scambia per Sammy, suo interesse amoroso quando era viva negli Anni Quaranta, che è il bisnonno del figlio di Efesto. Frank non sarà entusiasta della cosa e proverà un certo fastidio a vederli interagire finchè non parlerà direttamente con l’altro semidio e si chiariranno. Non biasimo Frank, in effetti quella di Hazel è una situazione singolare e molto stramba. I figli di Ade\ Plutone sono tutti troppo piccoli rispetto all’età anagrafica che dovrebbero avere. Leo, tra l’altro, si sente dire da Nemesi, che sarà sempre la settima ruota del carro dato che sulla Argo II ci sono quasi solo coppie. La trovo una cosa molto cattiva da dire a un ragazzino di appena quindici anni, povero Leo. Leo, dopo che Hazel gli spiega che Frank ha paura di lui e della sua capacità di evocare il fuoco, farà notare alla ragazza che è abbastanza paradossale dato che Frank è un ragazzone di un metro e novanta che spesso si trasforma in animali altrettanto grandi per proteggere i suoi amici. Come dargli torto.

Alla fine i due ragazzi avranno modo di chiarire e la gelosia di Frank passerà, oltre al fatto che il figlio di Marte spiegherà all’altro semidio che è molto suscettibile al suo potere perchè la madre è morta in un incendio, esperienza che, purtroppo, i due condividono dato che anche Leo, da piccolo, ha involontariamente ucciso sua madre perdendo il controllo di quel suo potere. Ho apprezzato questo momento tra i due ragazzi.

A proposito del potere di Frank, a un certo punto, siccome lui e Leo si ritrovano intrappolati sott’acqua, il ragazzo decide di trasformarsi in una carpa koi perchè è l’unico modo per uscire dalla gabbia. Per intenderci, la carpa koi è l’animale sul quale è basato il Pokèmon Magikarp, che non è esattamente un Pokèmon minaccioso che incute timore – poi si evolve e la situazione cambia, ma è un altro par di maniche, quello – quindi la cosa mi ha fatto abbastanza ridere anche se era una situazione di pericolo per i due semidei, che erano prigionieri degli ittiocentauri. Scusate, dovevo dirlo anche se non c’entra nulla con la recensione, voglio ancora più bene a Frank dopo questa perla xD In effetti anche Percy resta un attimo perplesso quando va a recuperare i suoi amici e vede che Frank ha scelto proprio questo animale tra tutti.

Non ho resistito al fare questo meme perché non ho pensato ad altro tutto il tempo. Frank, ti voglio bene lo stesso xD

In questo libro, per l’appunto, abbiamo il ritrovo di Percy e Annabeth, ma nasce un’altra coppia talmente inaspettata da essere bellissima: quella tra il ciclope fratellastro di Percy, Tyson, e un’Arpia di nome Ella. Ella è l’Apia più carina – o meno mostruosa, se preferite – che esista e memorizza ogni singola profezia che legge. Mi hanno fatto molta tenerezza.

I sette semidei sono inseguiti sia da Gea che dall’esercito romano per via della mossa di Leo, che si scoprirà essere stato posseduto da degli eidolon, spiriti maligni che ti rendono violento, succederà anche a Jason e Percy durante il viaggio. Percy. a un certo punto, si sentirà inutile e sarà invidioso di Jason, che sta affrontando il suo fratellastro Ercole insieme a Piper, perchè ciò che deve fare non è così importante e Annabeth è impegnata a studiare la mappa per arrivare all’Athena Parthenos. I fratelli Grace mettono sempre in crisi Percy. era successo anche con Thalia nella prima pentalogia, quando Annabeth inizia ad ascoltare di più la sua amica rispetto a Percy, perchè, di fatto, Thalia ha più esperienza di Percy.Una volta arrivati a Roma, il gruppo si separa: Leo, Hazel e Frank si avventurano nei tunnel della Tomba di Raffaello, alla quale arrivano per caso mentre passeggiano perchè i tunnel attirano Leo come un richiamo, Percy, Jason e Piper affrontano i giganti Efialte e Oto e vengono coinvolti in una specie di opera teatrale e Annabeth, appunto, affronta Aracne per prendersi l’Athena Parthenos e lo fa con una caviglia rotta dopo una caduta nel vuoto a seguito della risoluzione dell’indovinello di Archimede. Ogni figlio di Atena incaricato di recuperare quella statua è caduto nel tranello di Archimede e, alla fine, è impazzito, Annabeth, invece trova un modo per ingannare sia Archimede che Aracne. La parte con Arcne è la mia preferita in assoluto: la figlia di Atena inganna la sua nemica -che è più nemica della madre che sua, a pensarci bene, ma vabbè – promettendole che proporrà agli Dei di esporre i suoi arazzi sull’Olimpo vista la loro immensa bellezza e il fatto che gli Dei, in ogni caso, hanno sempre delle rivalità tra loro e Aracne li parodizza nei suoi arazzi. Oltretutto Annabeth è stata nominata architettrice dell’Olimpo, di conseguenza gioca questa carta per ingannare la donna- ragno e quella si lascia intortare alla grande. Annabeth vince spingendo Aracne a tessersi trappola con le proprie zampe.

Durante la missione, la semidea pensa più volte che, se avesse anche solo uno dei suoi amici al suo fianco, sarebbe tutto più semplice proprio perchè, per esempio, Percy, Jason e Leo che controllano l’acqua, i fulmini e il fuoco. Mi fa tenerezza pensare che si sminuisca così, come se la sua intelligenza fosse troppo “normale” rispetto ai poteri sovrannaturali degli altri. Annie, quei sei sarebbero spacciati senza la tua intelligenza, fidati, te lo ha detto anche Reyna.

Alla fine gli otto semidei – perchè adesso c’è anche Nico – ritrovano Annabeth e la prima entrata degli Inferi, il Tartaro, aperta da Aracne per tentare di fermare Annabeth mentre era intrappolata nella sua stessa tela. Percy, che è leale fino al midollo a tutte le persone che ama, a maggior ragione verso di lei che è la sua ragazza e, tra l’altro, ha evidenti problemi di fiducia negli altri per via del suo passato e del tradimento subito da Luke nella prima saga, di conseguenza si sono trovati e lui non l’abbandonerà mai, si getta verso di lei e decide di cadere nel Tartaro con lei pur di non lasciarla. Questo momento è così potente che, anche se avevo già visto la Fan Art che lo rappresenta anni fa, ho trattenuto il fiato e mi stavo commuovendo. Infatti il libro si chiude proprio con Percy che urla a Nico di raggiungerli all’altra entrata dell’Ade, situata sulMonte Epiro, che funge da “entrata terrestre”. E dopo l’Antica Roma, tocca all’Antica Grecia originaria, per par condicio, giustamente.

Questo è quanto, ci tenevo tanto a parlare della crescita di Annabeth, che mi ha dato molta soddisfazione.

Come sempre, appuntamento nei commenti e ditemi la vostra,

A presto,

Cate Lucinda Vagni

11 pensieri su “Il momento per Annabeth di brillare

  1. Ti faccio un’ammissione: ormai skippo le parti narrative, perché non conosco la trama dei libri, ma cerco con smania le tue battute nel testo, che continuo a trovare esilaranti! E ovviamente anche i meme sono assolutamente accurati XD

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  2. Pingback: Gli ultimi due capitoli della seconda pentalogia di Percy Jackson e considerazioni finali | Daydream On a Bookshelf – Piccolo scaffale dei sogni

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