Aria di cambiamenti

Sono stati mesi molto intensi in cui sono usciti meno articoli, probabilmente ve ne siete accorti dato che ne uscivano almeno due al mese. Oggi ritorno per parlare con voi di alcune cose e aggiornarvi.

Due anni fa ho iniziato il Master di II Livello in Organizzazione e gestione degli archivi, catalogazione e metadatazione delle risorse manoscritte, stampate e digitali e Lunedì 3 febbraio ho conseguito questo titolo. Da settembre, ovvero quando ho concluso il contratto per il mio lavoro estivo presso il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, dove ho lavorato come archivista per la seconda estate consecutiva ( la prima è raccontata qui), ho iniziato subito a scrivere la mia tesi sulla lettura inclusiva.

Questo tema mi sta molto a cuore tanto da averlo portato già due volte sui miei spazi durante le Giornate mondiali del libro e del diritto d’autore del 2021 e 2022 ( nel primo caso chiedendomi quanto l’ editoria fosse inclusiva verso le persone con disabilità e nel secondo presentando la Uovonero Edizioni che, a oggi, è una delle mie case editrici preferite per il lavoro che fanno per dare spazio ad autori neurodivergenti e, in generale, nella sensibilizzazione verso le disabilità. ) e il focus sugli audiolibri portato alla luce di recente.

La tesi è intitolata ” “A ogni lettore il suo libro “, una riflessione sulla lettura inclusiva “ e non è casuale: in biblioteconomia esistono cinque leggi fondamentali scritte dal bibliotecario indiano Shiyali Ramrita Ranganathan nel 1924, leggi ancora valide dopo più di cento anni, in cui la seconda recita proprio “A ogni lettore il suo libro” e la successiva, a specchio, “A ogni libro il suo lettore”. In quel contesto si intendeva che ogni richiesta di ogni utente deve essere soddisfatta, anche se la ricerca sembra astrusa e le chiavi di ricerca apparentemente non portano a nulla, perchè i libri esistono e i lettori hanno diritto ad averli. Ho voluto estendere il concetto anche al mondo delle disabilità e al diritto alla lettura: gli strumenti per includere gli utenti con disabilità esistono e vanno sfruttati: font specifiche per la dislessia studiate e diffuse da case editrici come la Biancoenero Edizioni, prima in Italia a diffonderle secondo le regole standard della tipografia, le persone con disabilità visiva possono leggere attraverso le tecnologie assistive e la sintesi vocale, la CAA può aiutare la comunicazione con gli utenti con disabilità cognitiva o con difficoltà legate alla comunicazione verbale, e tanto altro.

La font Biancoenero

“Niente di noi, senza di noi.” è il motto con cui la comunità disabile rivendica i propri spazi e i diritti dopo anni in cui è stata esclusa da un dialogo che dovrebbe riguardarle in prima persona. Io, dopo quasi cinque anni in questo spazio, mi definisco senza problemi advocate e uso la mia storia come tramite per creare un ponte e stimolare la riflessione per fare la differenza e sia per mostrare le mie difficoltà, sia per celebrare i miei traguardi, sempre senza alcun tipo di retorica, che non aiuta nessuno.

Alla luce di tutto questo, ho riflettuto molto e ho preso una decisione: apro un secondo spazio su Substrack per approfondire i temi legati alla biblioteconomia, il profilo deve ancora essere inaugurato e si chiama Bibliofila Divergente – il nome completo sarebbe “Diario di una Bibliofila Divergente”, ma non entrava nei caratteri –, altro nome non casuale e collegato a questo blog. Per me è importante separare i due argomenti e, soprattutto, spostare le recensioni di tutti i libri che non trattano di autismo da un’altra parte perchè ho necessità di riprendere gli approfondimenti tematici sulla neurodivergenza per l’advocacy. Forse le recensioni generiche diminuiranno, visto che l’altro spazio serve per presentare la biblioteconomia “in pillole” a chi non è del settore, un progetto molto complesso al quale tengo al pari della sensibilizzazione, quindi non voglio monopolizzarlo con solo recensioni, come sta purtroppo succedendo qui perché le recensioni/analisi sono oggettivamente più semplici da scrivere dell’altro tipo di articoli.

La letteratura, ovviamente, farà sempre parte di me come interesse speciale, soprattutto quella che rientra nel target Young Adult e nel genere fantasy, visto che sia lo YA che il fantasy hanno fin troppi stereotipi da sradicare, ma recensire tutti i libri che leggo sta diventando faticoso anche per me, il blog esiste anche come modo per rilassarmi, quindi mettermi da sola così tanta pressione è controproducente. Dopo le ultime recensioni scritte, quelle future saranno interamente dedicate ai romanzi con protagonisti neurodivergenti e/o disabili nelle quali rientrano anche i personaggi considerati autistic coded come Beth Harmon della Regina degli Scacchi, mentre vedrò come gestire quelle degli altri libri che leggo o ascolto. Le riflessioni sui termini nati dai Booksocial, un argomento in più che vorrei trattare da tempo, sono collegate a entrambi gli spazi, devo solo decidere dove metterle.

Un ritratto di S. R. Ranganathan

I link agli articoli di Substrack saranno condivisi anche qui, per farli leggere anche a voi.

Link del profilo per seguirlo in attesa della pubblicazione della presentazione ufficiale: https://substack.com/@catelucindavagni

Spero che questo articolo vi sia piaciuto, i cambiamenti non sono mai facili, ma, a volte, sono necessari. Questo spazio deve evolversi con me.

Come sempre vi aspetto nei commenti,

A presto,

Cate Lucinda Vagni

PS: La firma resta la stessa perché è parte della mia identità personale e non ha senso sceglierne un’altra.

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