Questa dilogia retellig di un grande classico della letteratura italiana, i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, ha veramente molto potenziale e mi è piaciuta davvero tanto. Oggi vi parlo del secondo volume, Il segreto di Lucia, uscito nel 2023 per Sperling & Kupfer.

Il Libro di Renzo, ovvero il primo volume, si conclude con l’addio dei due promessi sposi che scappano della loro città di origine. In questo volume c’è una parte molto ampia dedicata alla Monaca di Monza, Gertrude De Leyva, che funge da parallelismo con il destino di Lucia e il segreto intorno alla sua identità, soprattutto in un periodo in cui esiste l’Inquisizione.

Io ho una laurea in lettere moderne e ho ristudiato i Promessi Sposi anche per l’esame di letteratura della triennale, eppure, non ricordo di aver letto in nessun manuale che Gertrude è ispirata a una ragazza realmente esistita, Suor Virginia, al secolo Marianna de Leyva, scoprirlo attraverso questo romanzo mi ha colpito molto per la crudezza di questa storia, Egidio, l’uomo che ha reso Getrude “La sventurata”, è basato sull’amante di Marianna, Gian Paolo Osio. Beppe ha reso Marianna e Gian Paolo genitori di Gertrude. Scelta molto azzeccata, secondo me.

La storia di Gertrude e della madre prende una parte molto ampia della narrazione, tanto che, a un certo punto, quasi sovrasta la storia di Lucia. Ho letto che il progetto originale di Engaged prevedeva che questo volume si concentrasse esclusivamente sulla Signora di Monza e la sua storia e un terzo volume, poi accorpato a questo per formare una dilogia, su Lucia. Devo ammettere a malincuore che, purtroppo, si sente in certi passaggi e questo è l’unico difetto della dilogia. Gertrude insegna a Lucia un incantesimo di protezione.

Ed è proprio su Lucia che voglio concentrarmi: la ragazza che tutti conosciamo attraverso il racconto manzoniano viene spesso definita passiva e strumento salvifico per personaggi come l’Innominato, una che subisce gli eventi e non prende mai una vera decisione. Un personaggio che sembra quasi più un simbolo idealizzato più che un personaggio vero che si autodetermina. In realtà ci sono dei momenti in cui Lucia compie delle azioni dirette, seppur piccole, come con Fra Galdino e le noci. Questa Lucia è una prescelta, una maga bianca, Beppe riscrive anche la parte del Voto di castità per adattarla alla situazione e funziona perfettamente. Devo ammettere che questa Lucia mi è piaciuta davvero tanto per come agisce e come riesce a essere forte e risoluta restando coerente al suo essere dolce, gentile e premurosa. Lucia ha due amiche filandine, Bettina e Caterina, che sanno della sua identità perchè una volta ha curato una ferita di Bettina con la magia. In ogni caso, bisogna ricordare che sia Renzo che Lucia sono molto giovani e arrivano a malapena a vent’anni, quindi ci sta che Lucia sia pura e la sua forza risieda nella fede, anche per il periodo storico di riferimento.

Caterina ha i capelli rossi e un soprannome abbastanza denigratorio di Rozzona, perchè è vista come libertina nonostante sia fedele al fidanzato, Francesco Manzoni, soprannominato Bonazzo, capo dei Bravi del Caleotto, cugino di Simone Manzoni, detto Gambarello per la zoppia. Ho apprezzato anche come Beppe sia riuscito a citare il nome che Renzo aveva nella prima stesura, Fermo. Non vi svelo dove e come lo cita ma penso che anche questa scelta funzioni.

Anche i cosiddetti personaggi storici che Beppe ha integrato nel romanzo, come Bettina, Caterina e Francesco, sono ben caratterizzati e ben amalgamati alla narrazione e a quelli manzoniani. Anche l’approfondimento su Rodrigo, iniziato nel primo volume, continua in questo con la scoperta di poteri necromantici e un segreto sul suo rapporto con Renzo che ribalterà la prospettiva rispetto alla storia originale. Uno spoiler che ho avuto da un meme di Fantastici Stonati, ma leggerlo è comunque inaspettato e, forse, dà una visione differente del Don Rodrigo che conosciamo.

Entrambi i volumi sono molto corposi e densi di dettagli e azione, questo secondo volume può essere incluso anche nel romance e l’evoluzione dei due promessi sposi è così bella e realistica che li ho shippati tantissimo fin dall’inizio. Anche Renzo ha una missione che si intreccia con quella della fidanzata e nella quale il suo lavoro come ingegnere gioca un ruolo fondamentale. Lucia ha un Angelo Custode chiamato Mumiah, che, da quello che ho capito cercando informazioni online, sarebbe il protettore dei nati nel periodo tra il 16 e il 20 marzo. Anche questa scoperta è stata interessante. Nel romanzo è incarnato in Fra Galdino. Mentre il suo avversario, il demone Belial, ha scelto il corpo del cugino di Don Rodrigo, Attilio Arrigoni. I due avversari verranno redarguiti da Lucifero e Michele in persona per i troppi errori commessi durante la missione.

Continuo a consigliare caldamente questa dilogia che Beppe presenta anche nelle scuole con laboratori, la trovo una bellissima iniziativa che appoggio dato che anch’io, nella prima recensione, avevo detto che questa dilogia meritava di essere portata nelle scuole come parallelo allo studio dell’opera originale. La postfazione di questo secondo volume parla proprio dei personaggi storici e degli eventi storicamente attestati che Beppe cita nel romanzo.

A oggi Beppe sta lavorando a un romanzo su Shakespeare. Recupererò anche I sette re di Roma: Numa Pompilio, il figlio dei Numi. Il secondo Re scritto a sei mani con la moglie Flavia Imperi e Franco Forti per Mondadori nel 2021.

Spero che questa recensione vi sia piaciuta e che darete una possibilità a questa dilogia. I commenti sono sempre ben accetti per scambiarci opinioni.

Alla prossima,

Cate Lucinda Vagni